Value bet & value way

Dai numerosi confronti che ho avuto in tanti anni con chi fa betting anche con un buon livello di consapevolezza, ho dedotto come alla definizione di “Value bet” venga generalmente associata una di tre soluzioni:
1) la puntata basata su info pesanti sulle formazioni
2) la puntata su una quota “fuori mercato” (più alta della media) su un preciso bookmaker
3) la puntata basata solo sulla sensazione che si tratti di una value bet

Senza voler assolutamente bocciare le suddette vie, con le prime due che potrebbero comunque portare a dei risultati positivi se praticate in un certo modo, qui mi preme fare luce sui vantaggi di un quarto sentiero, poco battuto o addirittura guardato con diffidenza in un primo tempo, poiché va a smontare in particolare una credenza legata a questa attività.

Parto proprio da questa convinzione molto diffusa: “Se si tratta di value bet, la quota scenderà in maniera evidente”.
Di fronte a questo assunto è bene partire da una domanda.
Cosa provoca la discesa di una quota? Risposta: il mercato. Per deduzione si sta dunque affermando che far parte della maggioranza degli investitori che hanno causato il crollo di una quota è garanzia di aver fatto le cose per bene, è garanzia di successo nel medio-lungo periodo.

Eppure anche determinate quote in salita risultano vincenti!
Ma quando spiego che per la “Discretional Betting Strategy” non serve la prova della discesa della quota per etichettarla come “vera value bet” generalmente si rimane stupiti e diffidenti.

E’ assolutamente normale: con la soluzione 1 e la soluzione 2 si agisce all’interno di un “sistema”, mentre con la DBS agiamo, come ho già scritto, su un campo incontaminato.
Per fare un esempio: è come cercare funghi in un campo sconosciuto dai più, senza l’affanno del tempo.

Sì perché le prime due soluzioni devono fare i conti con le tempistiche serrate, impongono di agire il prima possibile e di stare continuamente sul pezzo in fatto di informazioni per poter cogliere delle quote davvero destinate a scendere, perché i “fungaioli” sono tanti.

Paradossalmente la terza soluzione sarebbe quella che più si sgancia da questa dinamica poco serena, ma manca del fondamentale apparato logico che risponda alla domanda: “Perché è una value bet?”.

Al prato dove raccogliere funghi (alias value) serenamente, senza la pressione del tempo, comodamente anche di venerdì, si accede quando si riconosce la bontà di alcuni ragionamenti logici fuori dal comune, li si testa accuratamente e si sceglie di ripeterli selezione dopo selezione, con costanza e disciplina.

Non solo “value bet” dunque ma anche “value way”, ovvero scegliere “una strada o un modo di valore” che non renda l’attività stressante, anzi che l’avvicini sempre più alla passione con cui un giorno l’abbiamo approcciata.

In questo caso, ti starai chiedendo: “Cosa dà la garanzia di aver colto i “funghi” buoni?” Semplicemente i risultati nel lungo periodo.
What else?

LINK
landing page sulla “Discretional Betting Strategy”

MAIL 
tedeschiluca83@gmail.com

Picture of Luca Tedeschi
Luca Tedeschi

Betting and Sport Trading Coach

Resta aggiornato sul metodo DBS